L’Azione cattolica diocesana spegne 110 candeline e celebra questo importante anniversario alla presenza del vescovo Giovanni Massaro, il 5 dicembre alle 17:00 nella cattedrale di Avezzano. Tra musica e testimonianze, gioia e preghiera, il presidente diocesano Massimiliano De Foglio introdurrà due ospiti speciali: Emanuela Gitto, vicepresidente nazionale del settore giovani, e Leonardo Di Battista, delegato regionale Ac di Abruzzo e Molise. A seguire, alle 17:30, la Messa presieduta dal vescovo Giovanni, in occasione del suo XXIX anniversario di ordinazione presbiterale, che al termine della celebrazione consegnerà le tessere per l’adesione a ciascun presidente parrocchiale.

Una lunga storia ricca di doni preziosi quella dell’Azione cattolica diocesana che ha attraversato la storia della Marsica fino ad oggi. Era il 6 novembre 1911 quando l’allora vescovo Pio Marcello Bagnoli costituiva ufficialmente l’Azione cattolica dei Marsi affidandola alla direzione diocesana, «una scorta illuminata e sicura», come lui stesso la definì e invitò tutti a prendere da essa «ispirazione, incoraggiamento e guida per la formazione e lo sviluppo delle opere cattoliche». Tante le iniziative messe in campo in questi anni: i tradizionali campi estivi nel seminario di Madonna a Monte di Collelongo, ai quali hanno partecipato intere generazioni di bambini ragazzi e giovani e dove nel 2014 è stato inaugurato il villaggio della pace insieme ai ragazzi albanesi Ambasciatori di pace; le marce e le feste della pace, dalla cui spinta è nata la Tavola della pace. E ancora, gli esercizi spirituali e le scuole di formazione, che hanno accompagnato e accompagnano ancora oggi il discernimento e la vocazione di giovani sacerdoti e di giovani sposi. E poi la bellezza della straordinarietà degli incontri parrocchiali, dove bambini, ragazzi, giovani e adulti continuano a vivere al fianco dei parroci la bellezza e la passione per la vita cristiana e, attraverso l’esperienza narrata e testimoniata di ciascuno, crescono insieme nella fede. E negli ultimi anni l’Ac ha rinsaldato e costruito nuove alleanze, per esempio quella con l’Agesci con cui condivide la bellezza dell’educazione.


Secondo quanto proposto nell’assemblea del clero dello scorso 12 ottobre per quest'anno i ritiri mensili si terranno nell'Istituto Don Orione di Avezzano. Alle 10:00 è iniziato il tempo di preghiera con la recita dell'ora media. Alle 10:15 c'è stata la proposta di meditazione suggerita da mons. Antonio D'Angelo, vescovo ausiliare dell’Aquila, e a seguire la preghiera personale in un clima di silenzio e raccoglimento. Dalle 11:45 tutto il clero si è ritrovato in cappella per l'adorazione eucaristica. Dopo alcune comunicazioni alle 13:00 il ritiro si è concluso con il pranzo.
«Davanti alla frammentazione a cui il ministero oggi è particolarmente esposto», ha affermato mons. Giovanni Massaro, «diventa ancora più preziosa la cura della vita interiore che costituisce la prima attività pastorale. Dalla qualità della nostra relazione personale con Cristo, coltivata nel tempo, dipende tutto il resto. Ancora più bello ritrovarci come presbiterio per ascoltare insieme la Parola e pregare gli uni per gli altri per chiedere al Signore che moltiplichi il nostro fervore e renda sempre più fecondo il nostro ministero».


 

Il vuoto e la presenza

 

Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa dei Marsi, sono passati circa due mesi dal mio ingresso in questa terra ricca di storia e di doni. Nel giorno della celebrazione di inizio del mio ministero episcopale volutamente ho visitato, prima di raggiungere la chiesa cattedrale, le periferie esistenziali di Avezzano, recandomi presso la casa circondariale e presso la casa di accoglienza Fratelli tutti. Nei giorni successivi ho visitato diverse comunità parrocchiali a partire dai piccoli paesi e borghi, incontrando tanti di voi e ricevendo tanto affetto.
Il popolo della Marsica è davvero un popolo tenace e buono. L’occasione è stata propizia per manifestare soprattutto nei piccoli centri la prossimità della Chiesa chiamata a rendere visibile l’amore di Dio: Dio non fa preferenza di luoghi e di persone in quanto desidera salvare tutti, privilegiando però le realtà più piccole e più umili. Ho visitato realtà con pochi abitanti e con la paura di rimanere sempre più soli.
Il tempo di Avvento è tempo propizio per contemplare il Signore presente. Con la parola Avvento si vuole sostanzialmente dire che Dio non si è mai ritirato dal mondo, non ci ha mai lasciati soli. Anche se non lo possiamo vedere e toccare come avviene con le realtà sensibili, egli è qui e viene a visitarci in molteplici modi.
Il Signore è infatti presente nell’anno liturgico; nell’assemblea che celebra; nella parola contenuta nella sacra Scrittura; nel pane spezzato e nel vino versato dell’Eucaristia e poi nel fratello che incontriamo soprattutto se povero e abbandonato.
Diventa allora importante, in questo tempo di Avvento, sostare in silenzio per sperimentare il vuoto e scorgere la presenza di Dio. Senso di abbandono e desiderio di una presenza possono aiutarci a vivere nel migliore dei modi questo tempo. L’Avvento fa infatti appello a due fondamentali sentimenti dell’animo umano: il desiderio ardente e l’attesa gioiosa. Sono due sentimenti attraverso i quali noi facciamo esperienza da un lato di un’assenza e dall’altro di una presenza invocata, cercata. Se non percepiamo queste due dimensioni non riusciremo a vivere con verità l’Avvento.
L’Avvento vuole educarci a percepire un’assenza nella nostra vita, a sentirla come un vuoto che niente e nessuno può colmare. Fin dalle prime battute, la liturgia ci mette in questa prospettiva ponendo sulle nostre labbra il grido di Isaia: «Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie?» (Is 63,16-17). D’altro canto, l’Avvento vuole educarci a reclamare la presenza del Signore affinché colmi il nostro vuoto: «Ritorna per amore dei tuoi servi… Se tu squarciassi i cieli e scendessi!» (Is 63,17.19).
Il cammino sinodale, intrapreso da qualche settimana, è per di più una buona opportunità per porci in ascolto dei desideri e delle attese degli uomini e delle donne del nostro tempo, per aiutarli a discernere e orientare tali desideri e attese che sono molteplici e spesso frammentati, costantemente in conflitto, nel desiderio e nell’attesa di un uomo, un volto, una presenza che è capace di riempire di luce e di verità l’intera esistenza.
E da questa presenza desiderata, attesa, invocata per tutto l’Avvento e che si realizzerà a Natale, noi ancora una volta impariamo lo stile di un Dio che viene incontro a noi non laddove c’è grandezza ma piccolezza, non nel prestigio e nell’abbondanza ma nella povertà di mezzi e di risorse.

Buon cammino!

+ Giovanni Massaro
Vescovo dei Marsi

Sabato 20 novembre alle 18:00 nel teatro dell'Istituto don Orione di Avezzano ci sarà la presentazione del libro di don Antonio Sciarra, nostro presbitero missionario fidei donum in Albania scomparso l'8 dicembre 2012, dal titolo Ti ho sognato Albania, edito a cura di Massimiliano De Foglio, nella nuova versione pubblicata dall'AVE.

Si vivrà un momento importante perché sarà ufficializzato anche il gemellaggio tra la nostra Azione cattolica diocesana e la missione di Blinisht. Ci saranno persone speciali che parteciperanno: il nostro vescovo Giovanni, che ama la missione; Renato Brucoli, giornalista che è stato al fianco di don Tonino Bello curando l'ufficio della comunicazione della diocesi durante il suo ministero da vescovo di Molfetta; la direttrice dell'AVE Chiara Finocchietti, che ha conosciuto don Antonio quando era vicepresidente nazionale del settore Giovani. E poi due testimonianze: la nostra missionaria Elsa Del Manso e suor Arta, religiosa albanese cresciuta proprio con don Antonio. Ci sarà inoltre una lettura/racconto di alcuni brani del libro da parte della compagnia di teatro del regista Mario Fracassi.

FALEMINDERIT!


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