A margine dell'VIII giornata mondiale dei poveri, celebrata in tutte le parrocchie domenica 17 novembre, la Caritas diocesana invita tutti giovedì 21 novembre alle 20:30 al teatro dei Marsi, allo spettacolo Gran casinò, per riflettere su ludopatia e gioco patologico, tra i principali problemi delle famiglie che quotidianamente vengono accolte nei centri di ascolto Caritas di Avezzano. Lo spettacolo teatrale, sui rischi del gioco d'azzardo, è messo in scena dalla compagnia Itineraria teatro, che da più di trent'anni è specializzata nel teatro di denuncia sociale. Uno spettacolo per dire no al gioco d'azzardo, anche a quello legale, e per contribuire a creare consapevolezza su un perverso business gestito dalle lobby del gioco e della malavita.


Ci apprestiamo a vivere, in occasione del 77° anniversario del pio transito del venerabile don Gaetano Tantalo, una serie di importanti appuntamenti.
Domenica 10 novembre alle 15:30, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie in Villavallelonga la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo mons. Giovanni Massaro e concelebrata dal clero marsicano.
Martedì 12 novembre alle 21:15 nella chiesa di San Pietro in Tagliacozzo la celebrazione del pio transito, presieduta da don Romano De Angelis, parroco di San Luca evangelista in Roma.
Mercoledì 13 novembre alle 9:30 nella chiesa madre dei Santi Cosma e Damiano la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo mons. Giovanni Massaro. A partire dalle ore 11:00 la visita delle autorità alla casa canonica della chiesa di San Pietro. Infine, a partire dalle ore 12:00, la cerimonia di conferimento della medaglia d’oro al merito civile al venerabile don Gaetano Tantalo, concessa dal presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, alla presenza del prefetto dell'Aquila dott. Giancarlo Di Vincenzo, dei sindaci della Marsica e delle altre autorità, con la motivazione: «Durante la seconda guerra mondiale, incurante dei rischi per la propria persona, si prodigò per nascondere una famiglia ebrea nella canonica di Tagliacozzo, si offrì come volontario per essere fucilato al posto dei cittadini di Villavallelonga, minacciati di sterminio da parte degli occupanti, nonché al posto di cinque ragazzi di Tagliacozzo condannati alla fucilazione. Il suo eroismo convinse i tedeschi a desistere dai loro sanguinosi propositi. Nobile esempio di spirito di sacrificio e di umana solidarietà».


All'interno del patto educativo globale, ovvero l’alleanza fra l’Azione cattolica e l’Agesci della diocesi di Avezzano – che da anni hanno unito gli sforzi, seguendo la proposta di papa Francesco, per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna – l’ormai consueto appuntamento annuale di formazione, rivolto alla comunità locale, agli educatori ed in particolare ai giovani.
Il tema di riflessione di quest’anno è Educare alla legalità. L’incontro, fissato per sabato 9 novembre alle 16:00 nel teatro dell’Istituto Don Orione di Avezzano, vedrà come ospite e relatore Giovanni Bachelet, laureato in fisica, professore universitario, già parlamentare della Repubblica, da anni impegnato nello scoutismo. Figlio di Vittorio Bachelet, anche egli professore universitario, membro del Consiglio superiore della magistratura e presidente nazionale di Azione cattolica a cavallo fra gli anni sessanta e settanta del secolo scorso, assassinato barbaramente dalle Brigate Rosse nell’ormai lontano 12 febbraio 1980, quando l’odio aveva preso il sopravvento sul dialogo e le pistole avevano sostituito i libri alla formazione della politica attiva.
Il dibattito in sala, che sarà introdotto dal vescovo Giovanni Massaro, vuole richiamare la riflessione sul senso della legalità e del riuscire a stare insieme attraverso regole di libertà, tema quanto mai attuale. Cercare di ritrovare di nuovo un tempo in cui si riesca a sognare un mondo migliore oltre che accontentarsi di quello presente. Una ricerca, questa, che non deve limitarsi al sogno, ma concretizzarsi nella realtà. L’obiettivo è camminare insieme, concretamente, accettando i pesi e le fatiche del nostro compagno di strada. Insomma saper sorridere, condividere, i propri limiti e minorità. Non più dunque uomini e donne isolati, chiusi su loro stessi, pronti a combattere una guerra con il vicino, verso l’altro quartiere, contro una città rivale, nei confronti di una nazione da odiare, ma cittadini consapevoli, con la ricchezza delle proprie differenze, che insieme vogliono costruire una libertà fondata sul rispetto, che è accoglienza e gentilezza. È possibile essere giusti? Come si può reagire al tema dell’ingiustizia? Quale spazio per costruire un sentimento di legalità e di giustizia? Queste le domande che saranno rivolte agli interlocutori, cercando di costruire all’unisono un dialogo schietto che si basi sull’ascolto e sulla comprensione.
Nel maggio 2005 Giovanni Bachelet, a Taranta Peligna, chiamato a parlare di cittadinanza e legalità, raccontava ai presenti: «Vorrei saper trasmettere il sorriso di mio padre, luminoso come quello di don Puglisi, che brilla nella grande fotografia, dietro questo palco. Dirvi quanto piena e felice possa essere una vita spesa al servizio degli altri. Rafforzarvi nella convinzione che già avete, visto l’impegno civile che vi raduna qui: nel servizio degli altri, nella partecipazione, c’è, sì, più fatica, ma anche molta, molta più gioia e più allegria che a farsi i fatti propri, fra un telecomando e un videogioco. Vi auguro che la fatica e la gioia di una partecipazione responsabile alla vostra comunità vi accompagnino sempre, anche quando sarete grandi. La legalità non consiste nell’indicare una serie ordinata di norme o nel conoscere a menadito le leggi dello Stato, non è una visione ma un’attitudine che si coltiva, si sviluppa nel quotidiano, che si nutre di stimoli, di valori, esempi, viaggi e sorrisi. È un processo, mai uguale e mai ripetitivo, dal quale scaturiscono capacità e propensioni di mente e cuore. Finché saremo donne e uomini capaci di fare la pace, custodire la democrazia e la libertà tutto sarà possibile. Dinanzi alla società della tecnica, di questo millennio, dobbiamo ritrovare la capacità di essere rivoluzionari e avere, ancora, lacrime negli occhi e tenerezza nelle mani».
(di Alfredo Chiantini, capo scout Agesci Avezzano1)


 

Venerdì 18 ottobre, alle ore 16:30, sarà presentato nella sala studio dell'Archivio storico diocesano dei Marsi il libro recentemente pubblicato a cura di Veneranda Rubeo e Antonio Maria Socciarelli sugli atti del convegno tenuto ad Avezzano il 7 e l'8 ottobre 2022, dal titolo Marsica medievale e moderna. Territorio, persone, economie, poteri, con la prefazione di Gianni Venditti dell'Archivio apostolico vaticano. Interverranno Giovanni Massaro, vescovo dei Marsi, e Marina Maria Serena Nuovo, direttrice del Museo d'arte sacra della Marsica con sede nel castello Piccolomini di Celano, che dialogheranno con autori e curatori del volume.


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