Giovedì 17 ottobre alle ore 21:00, nella sala teatro dell'Istituto Don Orione di Avezzano, ci sarà la presentazione e la consegna da parte del vescovo Giovanni della lettera pastorale per l'anno 2024-2025. L'invito è rivolto all'intera comunità diocesana e in particolare ai membri dei consigli pastorali.
A margine della giornata nazionale del creato celebrata nella nostra diocesi, nel convento di San Francesco a Tagliacozzo, è stata allestita una mostra fotografica sugli splendori della creazione che resterà aperta al pubblico fino al 15 ottobre. La mostra sarà disponibile gratuitamente con un allestimento per le parrocchie, le diocesi e le associazione insieme ad un percorso di riflessione sulla lettera enciclica Laudato si' di papa Francesco, in preparazione all'anniversario dei dieci anni nel 2025.
Il 13 ottobre alle 16:00, nel castello Orsini di Avezzano, si terrà il convegno in occasione dei 290 anni dalla nascita della serva di Dio madre Maria Teresa Cucchiari, fondatrice della Congregazione delle suore trinitarie, un ramo della famiglia trinitaria, per la quale è in corso la causa per la beatificazione. L’evento, patrocinato dal comune di Avezzano, e promosso dalla diocesi dei Marsi e dalla congregazione delle suore della Santissima Trinità, presenterà la figura di Cucchiari come luminoso esempio di vita totalmente donata a Dio, ai fratelli e in particolare alla gioventù, e delle sue preziose opere di bene. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, l’intervento del vescovo dei Marsi, Giovanni Massaro, sul tema Madre Maria Teresa Cucchiari: donna e religiosa di misericordia nella città di Avezzano. Alle 16:40, madre Marie Augustine Razafiarisoa, superiora generale della Congregazione, parlerà dell’eredità di Cucchiari e delle missioni nel mondo. Alle 16:50 Javier Carnerero Penalver, postulatore generale dell'Ordine della Santissima Trinità, relazionerà su L'iter per la canonizzazione della serva di Dio. Alle 17:00 la relazione su Madre Maria Teresa Cucchiari e il valore dell'istruzione, a cura del prof. Piergiorgio Basile, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Collodi-Marini di Avezzano. Alle 17:10 un commento musicale del maestro di violino Beatrice Ciofani, con letture di suor Anna Chiara Ferrazza. Alle 17:30 la relazione L'apostolato dei laici trinitari a cura di Dolla Batour El Zoghby in Nader, laica trinitaria, e a seguire L'apostolato nell'assistenza ai malati terminali con il dott. Davide Barra, dirigente medico del Gemelli Medical Center. Alle 17:50 l’intervento Un laico innamorato di Madre Teresa Cucchiari del dott. Luigi Marino. Alle 18:10, nel piazzale della vicina parrocchia di San Giovanni, i bambini della scuola dell'infanzia delle suore trinitarie di Luco dei Marsi, accompagnati dai loro genitori e insegnanti, accoglieranno tutti i fedeli con il canto dell'inno in onore della madre fondatrice. Il pomeriggio si concluderà alle 18:30 con la celebrazione della santa Messa nella chiesa di San Giovanni, presieduta dal vescovo Giovanni Massaro. Maria Teresa Cucchiari nasce a Roma nel 1734 e cresce in una modesta famiglia che la educa ai valori cristiani, tanto che matura in lei il desiderio di dedicarsi a Dio e al prossimo. Innamorata della santissima Trinità e del carisma di redenzione di san Giovanni de Matha entra a far parte del terz’ordine trinitario. Nel 1762 fonda I’Istituto delle maestre pie trinitarie e veste l’abito delle suore trinitarie scalze. In quell’occasione il cardinale vicario di Roma, Marco Antonio Colonna, le conferisce il titolo di madre del nascente istituto e la invia a soccorrere le giovani povere e incolte di Avezzano, suo feudo d’Abruzzo. Nel 1772 emette i voti di povertà, castità, obbedienza e perseveranza. Lavora instancabilmente alla fondazione di altre scuole a Roma e nel regno di Napoli. Dopo quarant'anni vissuti al servizio del prossimo muore il 10 giugno 1801 ad Avezzano, con fama di santità. Le sue spoglie vengono deposte nel sepolcro riservato ai sacerdoti nella regia collegiata di San Bartolomeo. Dal 2021 i suoi resti mortali riposano in un’urna nella chiesa avezzanese di San Giovanni.
Da venerdì 11 a domenica 13 ottobre, nella splendida cornice dell’antichissima chiesa di Sant’Antonio Abate in Tagliacozzo, in vista del prossimo giubileo ordinario del 2025, l’Archivio storico diocesano allestirà una mostra che ripercorre la storia dei giubilei ed esporrà documenti e oggetti, dell’archivio e non, che ne racconteranno plasticamente le vicende e i personaggi. L’evento della mostra si svolgerà all’interno della manifestazione Cantine nella roccia, che ogni anno si tiene nel borgo antico della città che fu sede del ducato dei Marsi. La mostra, ideata da don Ennio Grossi, responsabile dell’Archivio storico diocesano, e curata dagli archivisti Eleonora Di Cristofano e Antonio Maria Socciarelli, storici e collaboratori dell’archivio, si articola su quaranta pannelli descrittivi: uno per ogni singolo giubileo o anno santo, altri sull’istituzione del giubileo ed altri sul significato dell’indulgenza e dei simboli del pellegrinaggio. Saranno esposti: documenti originali custoditi in archivio relativi agli eventi accaduti in diocesi in riferimento ai singoli giubilei: copie anastatiche dall’Archivio apostolico vaticano (come la bolla con il sigillo in piombo del giubileo del 1300, la bolla con il sigillo in piombo del giubileo del 2000, la mappa della visita delle sette chiese istituita nel 1575, i documenti relativi ai giubilei mancati a causa dei moti risorgimentali del 1800); i mattoni con cui furono murate le porte sante a chiusura del giubileo del 2000; una statua lignea di san Rocco raffigurato in abiti da pellegrino. La scelta del luogo è fortemente simbolica: la chiesa di Sant’Antonio Abate, sede dell’omonima confraternita, risale come si evince dall’iscrizione sull’architrave del portale al 1425. Essa fu soggetta all’Ordine costantiniano (Sacro militare ordine costantiniano di san Giorgio) come evidenzia lo stemma dello stesso ordine posto sulla lunetta del portale d’ingresso con l’iscrizione: «Sacellum S. Constant. Immediate Subiectum». La chiesa sorgendo lungo il tracciato della via Valeria ed essendo dotata di un ospitale, offriva proprio ai pellegrini che percorrevano la via, da e per Roma, un riparo e la sussistenza necessarie per il viaggio.