Ad horam nonam
Canti e meditazioni sulla passione di Cristo
e sulla sofferenza dei popoli

Domenica 10 aprile, con inizio alle ore 19:00, nel cortile del seminario vescovile di Avezzano in via Mons. Pio M. Bagnoli 65, si terrà una suggestiva manifestazione nel segno della rievocazione della passione di Cristo, attraverso i canti della tradizione popolare, presentati dai cantori del venerdì santo di Scurcola Marsicana, diretti dal maestro Orlando Andreoli e accompagnati dalla maestra Monica Tortora all’organo.
L’evento, voluto dalla Pro loco di Avezzano e dalla diocesi dei Marsi, rappresenta la prosecuzione della VI tavola rotonda di etnomusicologia Ad horam nonam: nuove ricerche sul sacro triduo abruzzese fra pratiche sonore e devozione (anno VI, 2021). La tirannia dei tempi ha purtroppo sacrificato l’ultima parte della giornata di studi, concernente i canti rituali presentati dai cantori di Scurcola Marsicana. Questa circostanza, comunque, è stata colta come opportunità per riproporre, in uno spazio attraente e importante, la presentazione di canti, la cui dimensione espressiva e religiosa è di inestimabile pregio storico, artistico e folklorico.
L’occasione rappresenta anche un momento di preghiera e di riflessione sulla passione di Cristo, sui drammi dei popoli e sulle sofferenze dell’umanità, in un momento particolarmente tragico e doloroso. I canti, relativi a sei stazioni della via crucis, saranno accompagnati dalla voce recitante dell’attore Corrado Oddi, che darà emozioni e trepidazioni all’evento, introdotto dai saluti di mons. Giovanni Massaro, vescovo dei Marsi, e da Edoardo Tudico, presidente della Pro loco di Avezzano.
In caso di maltempo, la manifestazione di svolgerà nella chiesa di San Rocco.



Cristo risusciti nei nostri cuori

Stanchi e segnati dalla lunga pandemia, storditi e sconvolti dai rumori della guerra, mai come quest’anno rischiamo di non percepire la forza straordinaria della risurrezione, evento che ha squarciato il buio della notte. Come non mai rischiamo di tenere il fuoco della più bella notizia sotto la cenere di una profonda tristezza.
Facciamo allora nostra la bella scoperta che fanno Maria Maddalena, Giovanna e Maria, madre di Giacomo. È il primo giorno della settimana, quello dopo il sabato, il giorno del Signore e al mattino presto, allo spuntare dell’alba, quelle donne discepole di Gesù, venute a Gerusalemme con lui dalla Galilea, quelle donne che avevano assistito alla sua morte e al suo seppellimento la sera del venerdì, si recano alla tomba di Gesù con gli aromi che avevano preparato. Dopo la morte di Gesù, avvenuta alle tre del pomeriggio, c’era stato solo il tempo di seppellirlo, non di compiere i riti dell’unzione, perché incombeva il tramonto, inizio del sabato.
Ma ecco che le donne venute a compiere le unzioni rituali sul corpo del loro Maestro si ritrovano dinanzi a qualcosa di inaspettato: la tomba è aperta. La pietra che la chiudeva è stata rotolata via e il corpo di Gesù non c’è più: la tomba non solo è aperta ma è anche vuota. Le donne sono perplesse, incerte, si interrogano: il corpo di colui che hanno visto e seguito, quel corpo che sono venute a ungere e ad abbracciare per l’ultima volta non c’è più. Umanamente pensano che qualcuno l’abbia portato via. Magari coloro che l’hanno ucciso non vogliono che ci sia una tomba in cui venerare il suo corpo. Solo una rivelazione da parte di Dio, solo una parola può dare senso e significato a quella tomba vuota. Ed ecco allora che due uomini, rivelatori della Parola di Dio, si presentano alle donne che, prese da timore, abbassano il volto fino a terra. Ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto» (Lc 24,5-6).
Vorrei tanto che questo annuncio giungesse nel cuore di ogni uomo, perché è lì che Dio vuole seminare questa bella notizia: Gesù è risorto, c’è speranza per tutti. Ha vinto l’amore. Anche noi, sconvolti e amareggiati, come le donne discepole di Gesù, possiamo domandarci che senso abbia questo avvenimento. Cosa significa che Cristo è risorto? Significa che l’amore è più forte del male e della stessa morte. Quando tutto sembra finito Dio interviene per ridare vigore e forza alla nostra vita. Accogliamo la grazia della risurrezione di Cristo. Lasciamoci rinnovare dalla misericordia di Dio, lasciamo che la potenza del suo amore trasformi la nostra vita. Non chiudiamoci alla novità che Dio vuole portare in questo mondo segnato dal male e dalla morte. Siamo stanchi, delusi, ma non rassegniamoci al male e non stanchiamoci di seminare il bene.
«Cristo nostra gioia è risorto». È il saluto pasquale, caro all’Oriente cristiano; è l’annuncio della nostra salvezza, è la professione della nostra fede.
«Cristo risusciti nei nostri cuori». È l’augurio che ci scambiamo, l’impegno che assumiamo, la bella notizia che vogliamo annunciare a tutti con la nostra vita, diffondendo la speranza, l’amore e la pace di Cristo risorto.

+Giovanni, vescovo


La mensa San Lorenzo e l’emporio solidale hanno ricevuto sette casse di insalata baby leaf prodotta nelle attività laboratoriali dell’Istituto agrario Arrigo Serpieri di Avezzano. Con grande gioia i volontari e gli operatori della Caritas diocesana hanno potuto ritirare il prodotto direttamente dalle mani dei ragazzi delle classi 4° A I.P.A. e 2° A I.T.A. impegnati nell’apprendimento della coltivazione con la tecnica del fuori suolo.
L’insalata già pronta per il consumo, altrimenti destinata all’imbustamento, e commercializzata come quarta gamma, è stato un dono importante anche perché esperimento concreto di agricoltura sociale. Alla consegna del prodotto i ragazzi sono stati accompagnati dal professor Vincenzo Rosati e dalla dirigente scolastica professoressa Cristina Di Sabatino, cui va il profondo ringraziamento della Caritas diocesana.


Un’assemblea sinodale del vescovo con i sindaci marsicani si terrà sabato 2 aprile alle 9:30 ad Avezzano, nel teatro dell'Istituto Don Orione di Avezzano. Molti i gruppi di ascolto sinodali che si stanno svolgendo nel territorio diocesano, all’interno delle parrocchie, delle foranie, delle realtà pastorali e associative. Tutte le parrocchie e gli uffici della diocesi si sono coinvolti in questo percorso di ascolto, con il desiderio di essere, come papa Francesco ricorda, «Chiesa in uscita», che ascolta la voce anche e soprattutto di chi finora non ha avuto voce. In maniera inedita nella storia della Chiesa, papa Francesco ha voluto, per questo sinodo, estendere la partecipazione a tutto il popolo di Dio. Pertanto, prima di incontrare i vescovi della Chiesa universale, il papa vuole ascoltare gli uomini e le donne che vivono nella Chiesa locale per capire da loro come oggi la Chiesa sta «camminando insieme» e come in essa si possa vivere meglio la comunione, la partecipazione e la missione. Nella conclusione di questa fase d’ascolto nel territorio marsicano, il vescovo ha così rivolto questo invito speciale ai sindaci della Marsica, affinché la sinodalità diventi uno stile permanente della Chiesa che intende sviluppare una riflessione su come il cristiano può abitare il mondo, aperta alle sfide cui la contemporaneità ci convoca. «Per arricchire tale riflessione desidero ascoltare anche la voce di coloro che rappresentano le comunità locali - ha detto il vescovo - fondamentale è l’esperienza quotidiana di chi è a servizio della collettività perché ha molto da dire su come costruire un mondo abitabile e su come affrontare le sfide sociopolitiche della contemporaneità». L’incontro sarà presieduto dal vescovo Giovanni insieme ai responsabili degli uffici di pastorale sociale e del lavoro, Caritas e pastorale giovanile. Il tema che sarà al centro del confronto è Come la Chiesa cammina nel territorio locale, dunque come essa è percepita nei diversi ambiti lavorativi e nell’impegno per la cura del bene comune. «La vostra voce - scrive Massaro ai sindaci - è espressione della cittadinanza, è molto importante. La Chiesa dei Marsi intende ascoltare le proposte e le esigenze del mondo civile che abita il nostro amato territorio».


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