È visibile a questo link il video testimonianza dei nostri seminaristi Umberto Di Pasquale e Constantin Boiangiu che, insieme al padre spirituale del seminario regionale don Enzo Massotti, ci invitano alla settimana di preghiera per le vocazioni. Sarà possibile seguire le altre testimonianze on line tutti i giorni fino al 1° maggio sui canali Facebook e Instagram del Pontificio Seminario Regionale San Pio X di Chieti.
Domenica 26 aprile alle 11:00 il Vescovo presiederà la santa Messa per la terza domenica di Pasqua nella parrocchia di San Giovanni a Celano, con a seguire, la preghiera e la supplica ai santi Martiri.
Lo stesso giorno di domenica 26 aprile alle 21:00 ci sarà la preghiera del santo Rosario in onore di Maria santissima di Pietraquaria, patrona della città di Avezzano; sui balconi e sui davanzali delle nostre case accenderemo un lume come segno della città di Avezzano che affida il cuore alla sua patrona. Il giorno seguente, lunedì 27 aprile, festa della Madonna di Pietraquaria, alle ore 11:00 il Vescovo presiederà la santa Messa solenne dalla cattedrale dei Marsi. Tutte le celebrazioni saranno trasmesse sul canale 119 del digitale terrestre, sui canali ufficiali di InfoMediaNews e sulla pagina Facebook della Diocesi, dalla quale sarà anche possibile condividere la diretta anche sulle pagine Facebook personali.
In aggiunta il 26 e il 27 aprile alle 8:00 di mattina sarà trasmessa la santa Messa dal Santuario di Pietraquaria, presieduta da padre Orante D'Agostino su Radio Monte Velino (frequenza 102.50). Inoltre padre Orante ci comunica che durante tutto il mese di maggio, sempre in radio, saranno trasmessi dal Santuario il santo Rosario alle ore 5:30 del mattino e a seguire la santa Messa dalle ore 6:00.
Alla Città di Avezzano Al Commissario Prefettizio Ai Sacerdoti e Diaconi Alle Comunità religiose Al Rettore del Santuario di Pietraquaria Al Comitato festeggiamenti
A integrazione di quanto già comunicato, invito i fedeli, le parrocchie, le famiglie e le comunità religiose a interiormente ritrovarsi, domenica 26 aprile alle 21:00, per recitare insieme il Rosario che guiderò dalla chiesa cattedrale e che verrà trasmesso in diretta televisiva dal canale 119 del digitale terrestre, sui canali ufficiali di InfoMediaNews e sulla pagina Facebook della Diocesi. Invito i parroci e i sacerdoti a diffondere la comunicazione attraverso i loro canali. Il lume acceso sui balconi e sui davanzali delle case sarà il segno della città di Avezzano che affida il suo cuore alla patrona, la Madonna di Pietraquaria. Nella notte delle fragilità l’invocazione di una luce di speranza.
Per i nostri fratelli ebrei la Pasqua è memoria della liberazione dalla schiavitù d’Egitto. Nei riti che accompagnano la cena pasquale il bambino chiede: «In che cosa questa sera è diversa dalle altre sere?». E gli adulti rispondono. Vorrei che le nostre veglie pasquali siano illuminate da questa domanda interiore: «In che cosa questa notte è diversa dalle altre notti?». E la risposta non dovrà essere una stanca e ripetitiva formulazione concettuale, ma l’abisso stupito della nostra fede che assume la speranza: questa è la notte in cui Cristo ha spezzato il cerchio della morte, in lui ci è consegnato l’insperato e l’insperabile, perché con lui ognuno può rivivere e risuscitare. La notte di Pasqua è la notte della consegna. Sulla croce Gesù grida: «Tutto è compiuto». Ma, come un contemplativo della Parola ha scritto: «Tutto è compiuto, tutto è incompiuto, anche noi siamo incompiuti. Incompiuti come uomini e donne, incompiuti come cristiani… La speranza è il ponte tra il compiuto di Cristo e l’incompiuto nostro e del mondo. Spero perché il tutto compiuto di Cristo trapassi nel nostro incompiuto e in quello del mondo». I nostri incompiuti: la fede solo coreografia che non impatta con la vita, le schiavitù dell’effimero accettate come narcosi dell’anima. Gli incompiuti del mondo: la società fraterna, l’economia fraterna, l’uomo fraterno. Nella Sarajevo assediata (chi ricorda ancora la mattanza di quegli anni?), nel buio di una città senza luce i poeti si ritrovarono per affidare ai versi la speranza. Quado l’orrore ebbe fine Izet Sarajlic scrisse: «Chi ha fatto il turno di notte per impedire l’arresto del cuore del mondo?». Quando si arresta il cuore di ogni uomo, si arresta il cuore del mondo intero. Si interrompe il cammino della liberazione dell’uomo perché nessuna eredità viene affidata alla generazione che viene dopo. È l’incompiuto dell’umanizzazione. Chi farà il turno di notte per ricollegare Dio all’uomo, l’uomo a Dio e l’uomo all’uomo? Chi, se non il cristiano, che nelle veglie di Pasqua veglierà con il Signore per farsi trapassare il cuore e le vene dalla luce della risurrezione? Anche se, nel tempo drammatico della pandemia, veglierà nella propria casa, dinanzi ad uno schermo, in comunione di sguardo con il Santo Padre, con il proprio Vescovo, con il proprio parroco. Chi, se non il cristiano che sceglie il turno di notte, il turno di ogni notte, per operare affinché il Vangelo diventi il cardine di ogni ristrutturazione storica? Ma ogni ristrutturazione inizia ora. Il dopo dell’emergenza sanitaria è già ora, in quella decisione che faceva dire ad Etty Hillesum, uccisa nel campo di sterminio di Auschwitz: «Più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo. A ogni nuovo crimine, ad ogni orrore dovremo opporre un nuovo pezzetto di amore e di bontà che avremo conquistato in noi stessi… vorrei essere un balsamo per tutte le ferite». Gesù risorto è la certezza che la luce di Dio è più forte di ogni notte, ed è la forza che ci permette di essere presenza del Signore risorto nel mondo: misericordiosi, operatori di pace e di giustizia, consolatori di ferite. Affido all’abbraccio della Trinità santissima i nostri defunti. Per le famiglie colpite dal lutto invoco la grazia dell’affidamento coraggioso all’amore di Dio. Grazie ai sacerdoti, alle comunità religiose, ai volontari, a quanti negli ospedali e nei vari servizi impediscono l’arresto del cuore dell’uomo. Auguri!