Al via la fase diocesana in preparazione alla Settimana sociale di Taranto

Ambiente, lavoro e futuro: quali le buone pratiche da mettere in campo.
Iniziative guidate dalla Pastorale del lavoro e dalla Tavola della pace.

Al via il percorso di avvicinamento e formazione che la diocesi di Avezzano ha ideato in vista della 49a settimana sociale dei cattolici italiani. Dal 21 al 24 ottobre prossimi, infatti, si svolgerà a Taranto l’incontro nazionale, ma prima del tradizionale appuntamento, saranno diversi i focus e le occasioni di confronto che la pastorale sociale e del lavoro della diocesi marsicana metterà in campo proponendo una riflessione sulle prospettive di riconciliazione universale in un mondo attraversato da una pandemia che ha evidenziato ferite e acuito dolore e sofferenze, imponendo l’urgenza di radicali trasformazioni da compiere.
Le settimane sociali dei cattolici italiani rappresentano da oltre un secolo un importante appuntamento per orientare l’impegno dei cattolici nel tessuto sociale e nel contesto economico, politico e culturale del Paese, di cui offrono un’efficace lettura nell’oggi della storia. Il tema dell’edizione di quest’anno è «Il pianeta che speriamo. Tutto è connesso. Ambiente, lavoro, futuro». Verso un umanesimo integrale delineato dalla Laudato si’ e riaffermato dalla Fratelli tutti, gli organizzatori hanno scelto una metodologia sinodale, partecipativa e propositiva da parte delle Chiese locali. Il vescovo dei Marsi, Pietro Santoro, parafrasando il tema nazionale, ha inteso approntare la preparazione della Chiesa marsicana all’evento di Taranto trasportando in loco l’intestazione della settimana sociale: «La Marsica che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso», con il coordinamento dell’ufficio di pastorale sociale, lavoro, custodia del creato, giustizia e pace e con la collaborazione della Tavola della pace, istituita come «Commissione giustizia e pace», e strumento inserito nel cammino pastorale diocesano (costituita da Azione cattolica, Centro missionario, pastorale giovanile, pastorale familiare, Caritas, Migrantes, pastorale sociale e del lavoro, Agesci e associazione Rindertimi).
Il gruppo di lavoro diocesano, in questa prima fase di preparazione ha diffuso nelle parrocchie e tra le associazioni e i movimenti attivi nel mondo del volontariato della Marsica un questionario per sollecitare confronti, analisi e riflessioni lanciati dall’instrumentum laboris elaborato dal comitato scientifico e organizzatore del convegno di Taranto.

«Il tempo di pandemia che stiamo attraversando - raccontano Maria e Nicola Gallotti, direttori dell’ufficio pastorale del lavoro di Avezzano - ci ha messo di fronte a una serie di problemi, la salute, resa più instabile e a rischio della vita; il lavoro, per molti diventato incerto e insicuro, con conseguenze imprevedibili per famiglie e imprese; le forme di solitudine, più evidenti e differenziate; una formazione generale, non solo scolastica, più faticosa ed evanescente, con attività culturali quasi inconsistenti; territori più disabitati, con relazioni sociali scarse, fuggevoli, fragili, dove la solidarietà si fa più rara. Queste nuove esigenze sono state avvertite dalle comunità parrocchiali, dai movimenti e dalle associazioni? Sono state inserite nei loro percorsi formativi? Questo stiamo chiedendo attraverso il questionario consegnato ai parroci, per raccogliere le buone pratiche e le azioni positive adottate, per contribuire a tracciare nuovi stili di vita e di senso, per trovare strumenti e metodi innovativi ed efficaci».

Dopo aver rielaborato i risultati dei questionari, si passerà alla fase di coinvolgimento attivo di associazioni culturali, enti locali e organizzazioni socioeconomiche del territorio su lavoro, povertà sociali e protezione ambientale e a seguire confronto e implementazione dei dati ulteriori. Nei mesi estivi in programma eventi formativi diretti particolarmente ai giovani. A settembre il convegno diocesano riassuntivo delle azioni progettuali svolte e sintesi preparatoria alla settimana sociale di ottobre, alla quale parteciperà una delegazione diocesana. Dopo l’incontro nazionale una serie di incontri con le foranie per raccogliere le risonanze e i progetti che verranno fuori dopo i lavori del convegno.


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