Sono tornati a casa in Italia il vescovo Giovanni Massaro e don Lorenzo Macerola, dopo aver visitato nei giorni scorsi i luoghi della missione diocesana in Brasile, nella diocesi di Itaquaquecetuba, dove si trovano i nostri missionari fidei donum, don Beniamino Resta e don Giovanni Cosimati.
«Si è trattata di un'esperienza che rimarrà a lungo impressa nella mia mente», racconta il vescovo, «e nel mio cuore. Ringrazio don Giovanni Cosimati e don Beniamino Resta, nonché tutte le comunità incontrate, per la squisita accoglienza e ospitalità. È stato bello portare ai nostri missionari la vicinanza dell'intera Chiesa dei Marsi e apprezzarne di vero cuore il generoso ministero che vivono nella diocesi di Mogi das Cruzes. È stato bello vedere il grande affetto che il vescovo dom Pedro Luiz Stringhini, i sacerdoti e i fedeli nutrono nei loro riguardi. È stato inoltre bello rafforzare i vincoli di comunione tra le due Chiese, richiamando lo spirito missionario che dovrebbe caratterizzare l'intera Chiesa. È stato infine bello vedere una Chiesa viva e gioiosa, autenticamente sinodale, nella quale il sacerdote è a servizio del popolo e il popolo è profondamente corresponsabile nell'opera di evangelizzazione nonché nelle attività pastorali e caritative».
«Il calore delle persone», racconta don Lorenzo, «la devozione nell'accostarsi ai sacramenti, la gioia durante le celebrazioni sono stati tra i segni che mi hanno fatto conoscere lo slancio di una Chiesa giovane e con tantissimo entusiasmo, molto differente dalla nostra. Questo è quanto ho vissuto in Brasile, laddove si può fare esperienza di un cristianesimo vivo e in fermento, dove persone con risorse limitate si sostengono a vicenda. Porto con me la bella accoglienza da parte della gente che ci ha incontrato, insieme ai sorrisi e all'allegria di quanti ci hanno trasmesso la gioia della comune fede nel Signore Gesù!».
«Per noi accogliere qualche amico dall'Italia è sempre un grande piacere», spiega emozionato don Beniamino, «ma questa volta aver avuto con noi il nostro vescovo è stata una grande gioia. Noi missionari non siamo qui a nome nostro, ma della diocesi. E come noi torniamo in Italia per rivedere i nostri cari, così è importante che dall'Italia si venga per vedere la missione della diocesi. In modo particolare questa occasione è stata speciale in quanto il nuovo vescovo Giovanni per la prima volta ha visitato il Brasile. Sono davvero felicissimo. Qui c'è tanto da fare, sia nell'evangelizzazione che nelle opere di carità, perché la povertà è ovunque diffusa. Occorre anche costruire edifici di culto e di pastorale, e per questo dobbiamo ringraziare molto le offerte di coloro che hanno a cuore questa necessità. Per rendere la Chiesa in Italia più attrattiva, paradossalmente si potrebbe pensare al metodo utilizzato in Brasile, che è il medesimo che il papa desidera per la Chiesa universale: la sinodalità. La maggiore corresponsabilità dei laici è qui il punto di forza nella diffusione del Vangelo: puntare sulla collaborazione di tanti uomini e donne che desiderano servire il Signore nella sua Chiesa è quanto di più abbiamo bisogno in Italia».
Don Beniamino Resta, il vescovo dei Marsi Giovanni Massaro, il vescovo di Mogi das Cruzas dom Pedro Luiz Stringhini, don Giovanni Cosimati e don Lorenzo Macerola.
La visita a Salesopolis a casa di don Lauro Donizeti Conceição, parroco di Pereto.
L'incontro del vescovo con i seminaristi della teologia nel seminario diocesano di Mogi das Cruzas.
Il vescovo prima della celebrazione dell'Eucaristia nella comunità di Nossa Senhora Aparecida a Itaquaquecetuba.
Il pranzo con gli indigenti e i tossicodipendenti nella mensa della chiesa parrocchiale dei Santi Apostoli a Itaquaquecetuba.
Foto ricordo al termine della Messa celebrata nel santuario nazionale di Nossa Senhora Aparecida con dom Joércio Gonçalves Pereira.
Celebrazione eucaristica di ringraziamento per gli 88 anni di don Giovanni Cosimati.
Il diario delle giornate
Sono partiti da Roma la sera del 2 novembre e arrivati a Itaquaquecetuba (San Paolo, Brasile) la mattina del 3 il vescovo Giovanni Massaro e don Lorenzo Macerola per fare visita alla missione di don Giovanni Cosimati e padre Beniamino Resta, i due presbiteri fidei donum della diocesi di Avezzano. «Un viaggio per esprimere la vicinanza e la gratitudine della Chiesa dei Marsi e mia personale a don Giovanni e padre Beniamino - spiega il vescovo indicando le finalità della visita -, un viaggio per rafforzare la comunione tra la Chiesa dei Marsi e la diocesi di Mogi das Cruzes, dove esercitano il proprio ministero i due presbiteri marsicani; un viaggio per manifestare vicinanza e solidarietà ai bisogni del popolo brasiliano; un viaggio per fare festa con padre Giovanni nel giorno del suo 88° compleanno. Un viaggio per dire che la Chiesa non può non essere sempre in cammino, pronta a portare a tutti la bellezza del vangelo. Un viaggio per ritornare più ricchi di umanità e di fede in Dio che tanto caratterizzano il popolo brasiliano».
La prima tappa è stata nel santuario nazionale della Madonna Aparecida, visitato ogni anno da più di dieci milioni di pellegrini. Il vescovo Giovanni e don Lorenzo Macerola sono stati accompagnati da don Leonardo de Souza Godoy, viceparroco della parrocchia dei Santi Apostoli di Itaquaquecetuba, in cui operano i nostri due presbiteri fidei donum. Dopo aver sostato dinanzi all'immagine miracolosa della Vergine santa, hanno concelebrato la Messa alla presenza di tantissimi devoti la cui profonda commozione era tangibile. L'occasione è stata propizia per affidare alla padrona del Brasile le diocesi dei Marsi e di Mogi das Cruzes, invocare il dono della pace e pregare per il caro don Claudio Ranieri, scomparso la sera precedente. Dopo la celebrazione eucaristica sono stati accompagnati dal vescovo emerito Joércio Gonçalves Pereira, redentorista, nella visita dei luoghi del santuario (cappella delle confessioni, cappella del battesimo, cappella delle candele, cappella dei Dodici Apostoli e sala degli ex voto, con i luoghi di catechesi e ricreazione per i bambini). Nel pomeriggio hanno invece visitato l'antica basilica, dalla quale è visibile una spettacolare vista d'insieme del santuario, e percorso il Caminho do Rosário nella Cidade do romeiro (Città del pellegrino), con le rappresentazioni a grandezza naturale dei venti misteri.
Domenica 5 è stata l'occasione per le celebrazioni dell'Eucaristia nella comunità dell'Immacolata Concezione e nella chiesa dei Santi Apostoli. Il pranzo è stato nella mensa della Caritas parrocchiale, insieme ai circa sessanta andarilhos (poveri senza fissa dimora). La Caritas serve e accompagna anche quattrocento famiglie ogni mese. Nel pomeriggio il vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica per festeggiare insieme a tutta la parrocchia il compleanno del nostro missionario don Giovanni Cosimati, anticipato rispetto al 10 novembre. Al termine c'è stato un momento di convivialità tra la gioia e la festa dell'intera comunità parrocchiale.
Nei giorni seguenti la visita alla parrocchia di San Bartolomeo, costruita con gli aiuti della diocesi e particolarmente della Cattedrale di Avezzano. Nel territorio di questa parrocchia, che conta circa settantamila persone, sono presenti dodici comunità con relative chiese; tra queste Nostra Signora delle Missioni, San Giuseppe Moscati, Santa Lucia, Santa Dulce dei Poveri, Sant'Antonio, Sant'Oscar Romero. Gravi sono le problematiche delle favelas, con diffusa criminalità, prostituzione, spaccio e violenza. D'altronde un proverbio brasiliano dice: «Puoi anche togliere delle persone dalla favela, ma non puoi mai togliere la favela da loro». Il pranzo è stato con i volontari della mensa di San Bartolomeo, che ogni giorno serve circa ottanta indigenti, grazie al contributo annuale della diocesi di Avezzano e dell'associazione Dona un sorriso. Poi la visita alla parrocchia di Cristo Redentore, la prima delle chiese fondate da don Giovanni Cosimati, e alla parrocchia matrice di Nossa Senhora d'Ajuda (Ausiliatrice), prima comunità ad accoglierlo nella sua missione in Brasile. Alla sera del 7 la visita alla chiesa di San Francesco e la celebrazione dell'Eucaristia nella chiesa di Nossa Senhora de Aparecida, con un momento finale di convivialità.
Città di forti contrasti, tra bellezze e miserie, São Paulo è stata fondata nel 1554 dai missionari gesuiti Manuel da Nóbrega e san José de Anchieta. La visita è iniziata nella mattina dell'8 con la cattedrale, completamente rifatta in stile neogotico ai primi del Novecento, e successivamente la chiesa di San Benedetto da Norcia, questa volta in stile neoromanico, con l'annesso monastero dei monaci benedettini. Nella città più popolosa d'America stride la contemporanea presenza di grattacieli e favelas, uomini d'affari con abiti lussuosi e poveri mendicanti ai margini delle strade. La visita è poi proseguita nella chiesa presso il Colégio de São Paulo de Piratininga. Al tramonto una lunga e piacevole passeggiata nel parco Ibirapuera.
Il 9 è incominciato con la visita a Salesopolis, dove si trova la chiesa di San Giuseppe, con l'incontro di una parrocchiana che ha detto di pregare ogni giorno per il parroco e per tutti i sacerdoti. Proprio di lì è originario don Lauro Donizeti Conceição, parroco di Pereto, che qualche mese fa ha avuto un incidente stradale in cui è rimasta vittima sua madre Margarita; l'occasione è stata anche propizia per pregare sulla sua tomba. Nel tragitto verso la casa di don Lauro, ancora in convalescenza, si trova la piccola chiesa di Santa Lucia. Poi c'è stato il pranzo preparato dai suoi familiari, con il padre, la sorella e il fratello. La casa di don Lauro si trova alla periferia della città, immersa in una natura lussureggiante. Nel pomeriggio la visita alla città di Mogi das Cruzes: la cattedrale dedicata a Sant'Anna, realizzata in concomitanza alla creazione della diocesi, negli anni Sessanta; le due chiese della Madonna del Carmine, con annesso museo; la facoltà teologica, il cui rettore è don Thiago Cosmo, che ha prestato servizio nella nostra diocesi dal 2016 al 2020 dapprima come viceparroco di Luco, e poi come parroco di Pereto. Proprio lui ha fatto da cicerone per la visita al complesso della sezione di teologia del seminario diocesano Sacro Cuore di Gesù, in cui sono in formazione quattordici ragazzi.
L'ultimo giorno del viaggio, venerdì 10, la visita della Casa della Divina Provvidenza, gestita dalla comunità Jesus Cristo acolheidor, fondata dal diacono Edson da Silva Medeiros, che si occupa del recupero di persone tossicodipendenti. Attualmente ospita sette ragazzi tolti dalla strada. Poi il colloquio e il pranzo con il vescovo di Mogi das Cruzes, mons. Pedro Luiz Stringhini, nel giorno del compleanno di don Giovanni Cosimati, per festeggiare i suoi 88 anni di vita. «La visita del vescovo e di don Lorenzo è stata molto importante», ha detto don Giovanni Cosimati con qualche parola in italiano e qualcuna in portoghese, «sia perché è un incoraggiamento a continuare nella missionarietà, anche se ormai sono anziano, sia per rafforzare il legame tra me e la mia diocesi di origine, che ho lasciato nel 1977. Ogni Chiesa non può rimanere chiusa in sé stessa ma, essendo membra del corpo di Cristo, dobbiamo avere i medesimi sentimenti e preoccupazione di Cristo, verso tutti. La Chiesa non è mai statica ma sempre dinamica; e così la grazia non è per sé stessi, ma per tutti. Il Signore ha lasciato due comandi: "Come il padre ha mandato me, anche io mando voi" (Gv 20,21), e: "Di me sarete testimoni fino ai confini della terra" (At 1,8). È importante l'annuncio, sempre accompagnato dalla testimonianza e dallo zelo apostolico. Fin troppo ci accontentiamo delle nostre comodità, ma ci è necessario uscire da noi con spirito di sacrificio e di donazione, se vogliamo davvero vivere nella felicità». Nel pomeriggio, dopo la visita a una famiglia, la partenza alla volta dell'aeroporto di Guarulhos per il ritorno in Italia.